[Ho letto] "Fino a Cent'anni": 5 cose che porto con me



Qualche settimana fa ho finito la lettura del libro "Fino a Cent'anni" del Dott. Filippo Ongaro, ex medico degli astronauti e primo medico italiano certificato in medicina anti-aging, nonchè performance coach, giornalista e divulgatore.

Un professionista completo e molto interessante, che ho scoperto da pochi mesi e al cui lavoro mi sono appassionata molto in fretta visto il mio interesse per la crescita personale e in generale per lo stare bene maturato negli ultimi anni. 

Questo è stato il primo libro del Dott. Ongaro che ho letto (ma ne ho già acquistato un altro!) e mi è piaciuto moltissimo!

E' stato come mettere insieme tutti i puntini di un percorso un po' frammentato che avevo nella mia mente. Il percorso è quello della ricerca del benessere, della salute e in generale della soddisfazione/felicità nella vita.

Il libro è ricco di nozioni utili e frasi che andrebbero incorniciate per leggerle ogni mattina mentre si fa colazione, estrapolare pochi concetti in sintesi è difficile ma vi citerò quelli per me basilari (con l'invito ovviamente a leggere tutto il libro se potete).

Partiamo dal presupposto che il libro capovolge completamente il concetto di invecchiamento "classico" e ci guida verso una nuova idea di vecchiaia che parte, innanzitutto, da un nuovo approccio alla vita

E' diviso in 4 sezioni: le tecnologie del sè, costruire il corpo, costruire il carattere, costruire lo spirito.


1.
"Occuparsi della propria salute vuole dire in realtà imparare a occuparsi del proprio sè. [...] Si tratta di recuperare quella capacità di vedere il sè come unità di mente e corpo e non come un semplice insieme di organi." 


Il concetto di base è che l'essere umano è un organismo complesso fatto da più sistemi che si influenzano a vicenda (la cosiddetta visione olistica e no, non pensare a guru, new age o similari, è una visione sempre più riconosciuta anche da medici e scienziati). 

Corpo, carattere, mente, spirito ... ogni sistema è coinvolto nel benessere globale della persona che passa attraverso quello che mangiamo, pensiamo e come agiamo ogni giorno.


2.
"Curare il corpo può essere il primo passo verso un progetto più completo di realizzazione di sè, così come trascurarlo è spesso il modo migliore per perdere anche se stessi."

Culturalmente abbiamo perso nel corso dei millenni la capacità ma soprattutto il significato del prendersi cura di sè, nessuno ci insegna più cosa vuol dire, come si fa e soprattutto perchè è importante (no, l'ora di educazione fisica a scuola non basta).

Partendo dall'attenzione verso il corpo si può arrivare a lavorare via via su strati più profondi come il carattere e le abitudini per cercare di costruirci davvero una vita che ci somigli, senza dimenticare che la salute è l'unica vera libertà che ci consente di fare davvero ciò che vogliamo della nostra vita.

La medicina anti-aging si basa sulle più recenti scoperte scientifiche e lavora a monte espandendo il periodo di salute del nostro organismo.

La vecchiaia "classica" che vediamo intorno a noi caratterizzata dal lento ma graduale deperimento fisico non è scontata ma anzi, in base alle scelte che compiamo ogni istante possiamo avere un finale molto diverso.

Il nostro corpo è principalmente regolato da:
- metabolismo
- sistema neuroendocrino (cioè sistema nervoso e ormonale)
- macronutrienti (proteine, carboidrati, grassi)
- micronutrienti (vitamine, minerali, fitonutrienti provenienti dal mondo vegetale)

Tutti questi punti sono fondamentali per la salute dell'organismo e tutto ciò di cui hanno bisogno è una cosa all'apparenza semplicissima: equilibrio


3.
"Con il termine epigenetica si definisce lo studio delle variazioni di funzionalità di un organismo che non dipendono dalla struttura stessa dei geni, ma piuttosto dalla loro attivazione o disattivazione in risposta a stimoli ambientali"


Ok, parliamoci chiaro, l'epigenetica è un concetto fighissimo.

In pratica elementi esterni (come lo stile di vita, lo stress, il cibo, il fumo, la sedentarietà, ma anche i pensieri e le emozioni!) lanciano segnali capaci di arrivare fino al nostro DNA ed è per questo che, se prevalgono elementi negativi, possono contribuire in modo decisivo alla nascita di molte malattie.

Ancora una volta ci viene detto che siamo noi, con le nostre scelte e abitudini, i primi responsabili della nostra salute (non il sistema sanitario, nè il medico, nè la famiglia, nè nessun altro).


4.
"[...] Se il carattere è influenzato da ciò che accade nella nostra vita, ciò che facciamo con maggior frequenza e continuità determinerà il nostro carattere in modo più profondo. [...] Le abitudini sono i fattori che influenzano maggiormente il carattere: se cambiamo abitudini, prima o poi cambierà anche il nostro carattere."

A grandi linee sappiamo cosa ci fa bene e cosa male, ma allora cos'è che ci frena davvero dal metterlo in pratica? 

Le abitudini, il carattere e l'aspetto mentale giocano un ruolo fondamentale, per non parlare del fatto che ci riempiamo costantemente di alibi (primo fra tutti la mancanza di tempo).

La soluzione è partire molto più a monte e lavorare sullo sviluppo di un nuovo modo di ragionare che sostenga la messa in pratica di sane abitudini.


5.
"Smettere di esercitare il controllo su ciò che non potremmo mai davvero controllare è un passo importante verso l'accettazione, la gratitudine e la vera felicità."


Ho iniziato a praticare la gratitudine solo da qualche mese (prima di leggere questo libro) ma ha già trasformato molto la mia visione delle cose e il mio stato d'animo.

Ogni giorno cerco di trovare qualcosa per cui essere grata, di solito lo faccio a fine giornata o prima di dormire e, a ben vedere, ho solo che da scegliere: ho un tetto sopra la testa, vestiti con cui ripararmi dal freddo, cibo ... e già ho qualcosa che è negato a gran parte della popolazione mondiale.

Ringraziare per quello che abbiamo, invece di pensare a quello che non abbiamo, è un cambio di prospettiva fondamentale per smetterla di lamentarsi, essere più sereni e godere della bellezza della vita.


Riassumendo ... 

Il nostro corpo in salute è uno strumento nelle nostre mani per costruire la vita che vogliamo.

Siamo noi a tracciare il percorso che facilita uno stato di salute oppure uno di malattia.


E concludo con un'ultima citazione che penso riassuma perfettamente il senso della ricerca della salute e del benessere:


"Arrivare a godersi davvero la vita significa prima di tutto accettarne la transitorietà e capire che abbiamo un tempo limitato per lavorare sulle nostre debolezze e meschinità e che questa esistenza rappresenta la nostra occasione per costruire una più completa versione di noi stessi."




Vi è piaciuto questo post? Vi ho incuriosito un po' su questo libro? Il mio consiglio è quello di leggerlo tutto se potete, è davvero illuminante.

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