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Visualizzazione dei post da 2018

[Ho letto] "Quello che ti piace fare è ciò che sai fare meglio": 3 cose che porto con me

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Se penso alla mia bio di Instagram, questo libro finisce direttamente sotto la voce "felicità". Ultimamente mi rendo conto che fra i tre macro-valori che ho indicato in quelle poche righe, cioè sostenibilità, salute e felicità, sono particolarmente concentrata su quest'ultimo, anche se cerco in tutti i modi di mantenere un equilibrio fra tutti e tre (perchè penso che si completino a vicenda). Sarà che la questione "felicità" è forse la più complicata, perciò al momento attira di più la mia attenzione e i miei sforzi per cercare di comprenderla e carpirne i segreti. Da un po' di anni ormai penso che lavoro e felicità siano strettamente collegati. Per come la vedo io il lavoro è vita, nel senso che il tempo che passo al lavoro è tempo che passo a vivere , quindi trovo sacrosanto che le persone cerchino un lavoro che possono amare e che le possa rendere felici. Per quanto mi riguarda non faccio eccezione. Non voglio aspettare di andare in

Cosa faccio quando mi accorgo di pensare troppo

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Io fra 100 anni Tra i vari post che ho tra le bozze, tutti inevitabilmente da terminare, ho deciso di portare alla luce questo perchè mi è stato chiesto qualche settimana fa da una ragazza che mi segue su Instagram  e spero che possa tornare utile ai vari overthinker che nel caso seguono le mie disavventure da "una che pensa troppo". Breve excursus storico: sono da sempre una persona più riflessiva che d'azione. Quanto questo mi sia stato fatto notare (pesare?) nel corso degli anni non sto a spiegarvelo perchè mi pare abbastanza evidente che, nella nostra società, la capacità d'azione è una dote più stimata della capacità di riflettere (se non ve ne siete accorti è perchè siete tra le persone che agiscono. Vi invidio! No non è vero, in realtà a me piace pensare, solo vorrei non farlo troppo ). Uno step evolutivo del mio "farmi domande" c'è stato intorno ai 20 anni quando, durante l'Erasmus in Spagna, scopro il telefilm "Sex and The Cit

Consumi sostenibili: da dove iniziare?

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Subito dopo aver detto nelle stories di Instagram che avrei scritto un post su come rendere i consumi più sostenibili me ne sono un po' pentita, tant'è che sono passati circa 40 giorni da quando avrei dovuto scriverlo. Non perchè non voglia farlo, anzi, ma perchè organizzando i pensieri mi sono accorta che è un tema enorme che può essere affrontato da moltissimi punti di vista. E' vero anche che il fatto che un argomento sia molto vasto non vuol dire che non se ne debba/possa parlare, quindi ho deciso di buttarmi nell'impresa. La prima premessa è: viviamo in una società basata sui consumi perciò a seconda di quello che noi consumatori decidiamo di comprare possiamo "spostare" il mercato. Per forza di cose. Quindi la prima e secondo me più importante cosa da capire è che sì, abbiamo il potere di cambiare le cose tramite i nostri acquisti. La seconda premessa è: il nostro attuale modello economico, cosiddetto "lineare", non è

La mia idea di coraggio

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Ultimamente ascolto a rotazione alcune canzoni degli Ex-Otago, un gruppo musicale genovese indie pop che mi piace molto, e una di queste parla di coraggio . Il testo è molto semplice, con strofe spesso uguali e ripetute, ma penso che dica grandi verità, così mi sono trovata a riflettere sulla figura dell' eroe moderno , perfettamente rappresentata dal video della canzone (che è molto simpatico, se non l'hai visto puoi trovarlo  qui ). Dato che amo le domande, perchè le trovo molto potenti e in grado di dare vita a profondi cambiamenti, ecco la prima cosa a cui ho pensato: in un mondo in cui è molto difficile rispetto all'antichità rischiare seriamente la vita nel quotidiano, ad esempio per procurarsi il cibo o un riparo per la notte,  chi è l'eroe? La canzone secondo me parla chiaro, e io sono molto d'accordo: le sfide di oggi sono quelle che viviamo nel quotidiano, che anche se ci sembrano "piccole" sono spesso molto profonde. C'è una

Cos'ho imparato dall'avere un negozio

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Due anni e mezzo fa (che a ripensarci oggi mi sembra una vita fa, e forse lo è davvero) ho pensato che volevo far conoscere al mondo la mia passione per i cosmetici eco-bio, che questo avrebbe cambiato in meglio la vita delle persone e che la strada migliore per farlo fosse aprire una Bioprofumeria. Intorno a me non si faceva altro che parlare di prodotti naturali per prendersi cura di sè, mi sembrava bello e giusto e volevo farne parte anch'io, con una forza e una testardaggine che a ripensarci oggi quasi mi sorprendo da sola. Ed ecco i primi due grandi insegnamenti: 1) VALUTA CON LUCIDITÀ "Intorno a me" è molto relativo. Tutto dipende dagli ambienti, reali o virtuali, che frequenti. Io frequentavo da anni (quasi un decennio) social e canali vari dove non si parlava d'altro. Naturalmente questo mi faceva apparire il tema "cosmetici naturali" come l'unica cosa che interessasse alle persone. Naturalmente non era così. Lezione imparata : se d

Agricoltura sostenibile: un cambiamento salutare e necessario

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Economia circolare, riduzione dei pesticidi, nuovi modelli di sviluppo, sono solo alcuni dei tanti temi trattati il 7 aprile scorso durante il convegno che si è tenuto a Concordia s/S dedicato all’agricoltura sostenibile promosso dai 9 Comuni Modenesi dell’Area Nord e organizzato da ISDE Modena (Associazione dei Medici per l’Ambiente, di cui ho scoperto l’esistenza grazie a quest’evento) in collaborazione con il Centro di Educazione alla Sostenibilità “La Raganella” di Mirandola. Purtroppo non ho fatto foto perché ero talmente presa dagli interventi e dai dibattiti che ne sono nati che ho scordato di tirare fuori il cellulare, ma ho preso ben 6 pagine di appunti!  Cose che nemmeno all’università … Ma andiamo con ordine. L’obiettivo del convegno era di dare visibilità al tema dell’agricoltura ecologica mettendo in luce le criticità dell’agricoltura industriale e del nostro attuale modello di sviluppo economico, e allo stesso tempo sensibilizzare i consumatori finali

[Ho letto] "Fino a Cent'anni": 5 cose che porto con me

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Qualche settimana fa ho finito la lettura del libro "Fino a Cent'anni" del Dott.  Filippo Ongaro , ex medico degli astronauti e primo medico italiano certificato in medicina anti-aging, nonchè performance coach, giornalista e divulgatore. Un professionista completo e molto interessante, che ho scoperto da pochi mesi e al cui lavoro mi sono appassionata molto in fretta visto il mio interesse per la crescita personale e in generale per lo stare bene maturato negli ultimi anni.  Questo è stato il primo libro del Dott. Ongaro che ho letto (ma ne ho già acquistato un altro!) e mi è piaciuto moltissimo! E' stato come mettere insieme tutti i puntini di un percorso un po' frammentato che avevo nella mia mente. Il percorso è quello della ricerca del  benessere ,   della salute  e in generale della soddisfazione/felicità  nella vita. Il libro è ricco di nozioni utili e frasi che andrebbero incorniciate per leggerle ogni mattina mentre si fa colazione,

Etichette alimentari: 7 indicazioni per capirle meglio

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Qualche sera fa ho partecipato ad una serata informativa sulle etichette alimentari presso la Gastronomia 11 Gusto e Salute di Carpi (Mo) che collabora con la Dr.ssa Martina Toschi Biologa Nutrizionista  (nella foto eccomi diligente in ultima fila con il foglio in mano!). E' da diversi anni che mi interesso di uno stile di vita più sano e naturale e questo comprende inevitabilmente anche, e soprattutto, l'alimentazione.  All'alimentazione io però sono arrivata dopo, nel senso che prima sono partita dal "fuori" per poi arrivare al "dentro", sono partita cioè dall'interesse per la cosmesi naturale per poi espandere il concetto di naturalità e sostenibilità a tutto il resto (pulizie di casa, alimentazione, abbigliamento ... e in generale stile di vita). Lungo questo percorso ho letto tanto e ho imparato davvero molte cose, prima fra tutte il fatto che "fuori" e "dentro" sono inscindibili e strettamente connessi

Di Donne e Intuito

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L'altra sera, in un raro momento in cui stavo guardando la tv, ho guardato una fiction "per famiglie", di quelle che danno in prima serata sulla Rai. E' una di quelle fiction che ho sempre trovato rassicurante, un po' come la Fletcher: morto a parte, sai che c'è sempre il lieto fine. L'altra sera però qualcosa mi ha molto infastidito. Negli ultimi anni, complice l'aria di trasformazione e cambiamento che sto respirando, mi capita spesso di pensare a questa frase di Nelson Mandela: "niente come tornare in un luogo rimasto immutato ti fa capire quanto sei cambiato" L'episodio che mi ha turbato (sono state letteralmente 4 parole pronunciate da uno dei protagonisti) mi ha fatto pensare ancora una volta che sì, è ufficiale, sono cambiata. Sto cambiando. Non sono più quella che ero quando guardavo la stessa fiction anni fa. Probabilmente anni fa nemmeno mi sarei accorta di quelle 4 parole, mentre oggi mi fanno arrabbiare, t

[Ho visitato] F.I.C.O. Eataly World

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Il 2 gennaio, per iniziare l'anno in bellezza ma soprattutto per approfittare di una giornata libera dal negozio, ho visitato F.I.C.O. Eataly World, il Parco Agroalimentare più grande del mondo che è stato inaugurato di recente a Bologna. Dopo essermi persa l'Expo del 2015 ho voluto rimediare con la visita a questa esposizione che, a differenza dell'Expo, è permanente. Siamo andati io e il mio compagno senza guida perchè ci piace improvvisare (non è vero, io preferisco di gran lunga l'organizzazione perchè vorrei essere sicura di non perdermi nulla di importante ma a volte passiamo dall'organizzazione estrema all'improvvisazione estrema e, pur di godermi un po' di vita al di fuori del negozio, stavolta è andata così). Forse senza guida ci siamo persi un "filo conduttore" o qualche spiegazione più approfondita, ma tutto sommato l'abbiamo vissuta bene anche girandola in autonomia con l'aiuto della cartina.