Agricoltura sostenibile: un cambiamento salutare e necessario
Economia circolare, riduzione dei pesticidi, nuovi modelli di sviluppo, sono solo alcuni dei tanti temi trattati il 7 aprile scorso durante il convegno che si è tenuto a Concordia s/S dedicato all’agricoltura sostenibile promosso dai 9 Comuni Modenesi dell’Area Nord e organizzato da ISDE Modena (Associazione dei Medici per l’Ambiente, di cui ho scoperto l’esistenza grazie a quest’evento) in collaborazione con il Centro di Educazione alla Sostenibilità “La Raganella” di Mirandola.
Purtroppo non ho fatto foto perché ero talmente presa dagli
interventi e dai dibattiti che ne sono nati che ho scordato di tirare fuori il
cellulare, ma ho preso ben 6 pagine di appunti!
Cose che nemmeno all’università
…
Ma andiamo con ordine.
L’obiettivo del convegno era di dare visibilità al tema
dell’agricoltura ecologica mettendo in luce le criticità dell’agricoltura
industriale e del nostro attuale modello di sviluppo economico, e allo stesso tempo
sensibilizzare i consumatori finali a diventare parte attiva del cambiamento
tramite acquisti più consapevoli.
Sono intervenuti medici e docenti universitari perlopiù
membri di ISDE, un’organizzazione internazionale composta da specialisti e
studiosi che opera a favore della salute pubblica in ambito socio-sanitario e
di salvaguardia dell’ambiente.
Il paradosso principale dell’argomento “cibo” in generale è
che oggi c’è moltissimo interesse per quello che mangiamo a tavola come
prodotto finito (grazie anche ai vari show televisivi incentrati su cuochi, chef,
ristoranti …), ma c’è quasi totale disinteresse per come questo cibo viene prodotto e come vengono coltivate le materie
prime.
Dei tanti temi trattati durante il convegno, tutti molto
interessanti, vorrei parlarti di quei concetti chiave che secondo me è utile
ricordare:
- Vastità
- Biodiversità
- Complessità
- Effetti dei pesticidi
VASTITÀ
Se ti chiedi
come e perché l’agricoltura industriale influenzi il pianeta, e i suoi
abitanti, la risposta è che è un’attività estesa,
nel senso che occupa tanto suolo
terrestre (per essere precisi è l’attività
umana più estesa) perciò, agendo su vasta scala, il modo in cui viene condotta ha effetti
più o meno nocivi sull’ambiente.
Per citarne
alcuni l’agricoltura tradizionale, ad esempio, comporta un grande consumo -spreco
perlopiù- di risorse (acqua in primis), un grande uso di pesticidi ed è
responsabile dell’emissione di 1/3 dei gas serra …
Sapevi inoltre che l’agricoltura intensiva serve a sfamare
gli animali (che sfamano l’uomo), non l’uomo direttamente?
BIODIVERSITÀ
La biodiversità è la varietà di organismi viventi che abitano
il pianeta Terra e si trovano nei loro habitat naturali.
Non solo è importante, ma è fondamentale affinché l’ambiente sia più forte e stabile, perché
serve a conservare gli equilibri in modo che nulla si sviluppi troppo.
Fin dall'antichità l’arrivo dell’Homo Sapiens in una nuova
area determinava la sparizione di molte specie locali (animali e vegetali). Il
problema è che negli ultimi 50 anni il processo di estinzione si è estremamente
accelerato e siamo ormai entrati nella 6° estinzione di massa nella storia del
pianeta, la prima causata dall'uomo.
Quando ti senti piccolo e insignificante pensa all’impatto
che hai sull’ambiente e ti ricrederai subito …
Poca biodiversità, quindi, porta debolezza a tutto il
sistema.
(Che poi è come l’intestino. Sai che l’intestino ospita
miliardi di germi e batteri buoni?
Più ce ne sono più è forte, e se l’intestino è forte lo è anche tutto
l’organismo).
COMPLESSITÀ
Dalla rivoluzione industriale fino ad oggi la nostra società
ha avuto un modello economico lineare
basato sulla crescita costante, che
prende il buono dalle risorse che ha
intorno e lo trasforma in scarto
inutilizzabile.
Questo sistema semplicemente non è sostenibile per il
pianeta. Sicuramente non lo è mai stato, ma a differenza del passato oggi
stiamo già vivendo e guardando in faccia i problemi che ha generato nel corso dei
decenni: inquinamento, cambiamento climatico, distruzione della biodiversità,
aumento delle malattie degenerative …
Questo modello economico semplifica sistemi complessi, come la natura, dove tutti
gli organismi viventi sono in relazione
e che funziona in modo circolare seguendo
il ciclo della materia, in cui nulla è scarto
e tutto è utile a qualcosa e viene riutilizzato.
Se vogliamo continuare a vivere (bene) su questo pianeta non
possiamo ignorare le leggi della natura ma anzi dobbiamo adattarci ad esse, perché lei non si piegherà alle
nostre.
EFFETTI DEI PESTICIDI
Gli effetti dei pesticidi sulla
salute e sull’ambiente vengono studiati da molti anni, e i dati ormai parlano
chiaro: i danni sono riconosciuti e importanti.
A livello della salute umana sono
complessi e possono causare sia tumori che patologie croniche non tumorali come asma, diabete, artrite reumatoide,
disturbi riproduttivi, disturbi alla tiroide, malattie del sistema nervoso
(morbo di Parkinson, Alzheimer, SLA …).
In particolare è difficile
studiare le interazioni tra diverse
sostanze, che generano nuovi composti con effetti sconosciuti, ed è quasi
impossibile liberarsene una volta che entrano in circolo nell’ambiente perché
sono persistenti (25 anni dopo
averne cessato l’uso se ne trova ancora traccia nelle acque …).
E’ stato scoperto inoltre che non c’è una vera e propria “soglia di
sicurezza” perché a dosi diverse
corrispondono effetti diversi.
Quello che possiamo fare come
consumatori è cercare di entrare in contatto il meno possibile con queste sostanze, con particolare attenzione per
le donne in gravidanza.
Mangiare biologico significa
principalmente ridurre l’assunzione di pesticidi e di metalli, quindi in
sostanza prenderci cura della nostra salute.
Presentati tutti questi punti,
qual è la visione del futuro che ci aspetta?
Ci sono due teorie principali:
una (minoritaria) che vede l’uomo fare ritorno a un maggiore senso di armonia
con l’ambiente che ha intorno; un’altra (maggioritaria) che vede una crescente
manipolazione dell’ambiente –e dell’uomo stesso- attraverso la tecnologia (il
cosiddetto transumanesimo).
La mia speranza, che cerco di
perseguire con azioni concrete nella mia vita di ogni giorno, è che ci possa essere il giusto
equilibrio tra armonia e progresso, perché mi spaventa molto l’idea di una
specie che si evolve dimenticando le proprie origini.
In chiusura del convegno infine è
intervenuto il titolare dell’Azienda Agricola Loghino Canova di Mantova,
convertita all’agricoltura biologica e biodinamica.
Oltre alle infinite rigide normative a cui chi sceglie il biologico è sottoposto, quello che mi ha particolarmente colpito è stata la sua sensibilità e umiltà, e la visione totalmente diversa della terra, dei suoi ritmi, dei suoi doni e dei profondi legami che ci legano ad essa.
Eliminare l'uso dei pesticidi è possibile, ma soprattutto è necessario cambiare il modo in cui ci approcciamo al cibo, al suo consumo e alla sua distribuzione.
Oltre alle infinite rigide normative a cui chi sceglie il biologico è sottoposto, quello che mi ha particolarmente colpito è stata la sua sensibilità e umiltà, e la visione totalmente diversa della terra, dei suoi ritmi, dei suoi doni e dei profondi legami che ci legano ad essa.
Eliminare l'uso dei pesticidi è possibile, ma soprattutto è necessario cambiare il modo in cui ci approcciamo al cibo, al suo consumo e alla sua distribuzione.
Vorrei che tutta la frutta e
verdura che arriva sulle nostre tavole fosse coltivata da persone come lui,
perché sarei sicura che c’è stata messa tutta la cura possibile e sarei felice
di sostenere chi si è impegnato così tanto.
Oggi in Italia manca ancora una cultura
e una struttura economica-commerciale che sostenga l’agricoltura biologica, che
si muove principalmente tramite i G.A.S. (gruppi di acquisto solidale), perciò
il contadino che fa biologico segue una vera e propria vocazione piuttosto che un interesse monetario.
Penso sinceramente che questi
imprenditori si meritino tutto il sostegno possibile, partendo dalle nostre
scelte di consumatori consapevoli quando dobbiamo fare la spesa.
Ne guadagneremmo in salute,
rapporti umani ma anche soldi e tempo!
La mia personale esperienza, per
quanto sempre in divenire, lo conferma e se ti interessa ti posso parlare in
un altro post di come sto cercando di modificare la mia spesa, e di quali benefici sto ottenendo.
Vorrei chiudere con un’ultima curiosità: nell'arco degli ultimi 30 anni la data dell’Earth
Overshoot Day (cioè il giorno in cui esauriamo le risorse rinnovabili per
l’anno in corso e iniziamo a usare quelle dell’anno successivo) ha continuato ad
anticiparsi, fino ad arrivare nel 2016 all’8 di agosto (significa che le
risorse che la Terra produce in un anno le usiamo in 7 mesi …).
In tutto questo tempo c’è stato solo un breve periodo, tra
il 2010 e il 2013, in cui il giorno è rimasto bloccato intorno al 20 di agosto
… è stato a causa della crisi economica mondiale, cioè della riduzione dei consumi che ha rallentato la nostra richiesta e il nostro uso di risorse
naturali.
Questo conferma che l'impatto dell'uomo sull'ambiente è reale ma soprattutto che si può modificare (e il mio animo minimalista esulta!).
Questo conferma che l'impatto dell'uomo sull'ambiente è reale ma soprattutto che si può modificare (e il mio animo minimalista esulta!).
Se dovessi riassumere in una frase quello che mi ha lasciato questo
convegno direi certamente questo:
Se il pianeta è malato, l’uomo non può essere sano.
Spero che questo post possa averti dato qualche spunto di riflessione.
Come riempi il tuo carrello della spesa? Per i tuoi acquisti segui le pubblicità in tv e sui giornali o ti informi tramite altri canali per fare acquisti più consapevoli?
Commenti
Posta un commento